A cosa serve l’ipnosi? È una pratica sicura? Provoca perdita di controllo e di volontà? Si corre il rischio di non svegliarsi quando si va in ipnosi?
Scopo di queste pagine è di rispondere alle domande più ricorrenti sull’ipnosi, al fine di sfatare miti, false credenze ed equivoci.
Che cos’è l’ipnosi?
Forse non tutti sanno che nella vita di tutti i giorni ciascuno di noi sperimenta piccoli stati di trance spontanea: ciò accade quando siamo particolarmente assorbiti da uno stimolo o dall’attività che stiamo svolgendo. In quei casi noi ci “assentiamo”, rivolgiamo cioè la nostra attenzione verso immagini, fantasie, ricordi che non sono sotto il nostro pieno controllo cosciente e consapevole. L’ipnosi, in effetti, non è altro che il restringimento dell’attenzione e del campo di coscienza verso uno stimolo interno o esterno. Non occorre attuare pratiche ritualizzate o tecniche specifiche per indurre uno stato di trance ipnotica. È necessario invece che la persona sia totalmente assorbita dall’esperienza che sta vivendo.
L’ipnosi è determinata dal potere del clinico sul paziente?
Influenzati da un uso spettacolarizzato e non scientifico della pratica ipnotica, molti temono che sottoporsi ad ipnosi equivalga a perdere il controllo della propria persona e a compiere azioni contro la propria volontà. Non è così. Certo, durante la fase ipnotica le persone vivono un elevato stato di suggestione, ma non perdono mai il controllo di se stessi né la capacità di scelta: il paziente sotto ipnosi non esegue gli ordini dell’ipnoterapeuta, ma, guidato e accompagnato, non fa altro che dare espressione ai suoi bisogni più profondi.
L’ipnosi provoca perdita di volontà e di giudizio?
Assolutamente no. Anzi, solo chi lo vuole davvero può entrare nella dinamica ipnotica e solo lui decide quando uscirne.
È possibile non risvegliarsi dallo stato ipnotico?
No. L’ipnosi è uno stato di elevata concentrazione, di fissazione dello stato attentivo, è dunque impossibile non uscirne, così come è impossibile non distogliere la nostra attenzione da un film, restare bloccati davanti allo schermo, anche se la storia ci interessa e ci coinvolge particolarmente.
L’esperienza ipnotica corrisponde al sonno?
Molti identificano lo stato ipnotico con il sonno. Ancora un luogo comune: in realtà, il soggetto è cosciente e vigile durante tutta la seduta, anche nelle fasi ipnotiche più profonde.
L’ipnosi è uno stato di rilassamento?
Il rilassamento è una delle modalità attraverso le quali può essere indotta la trance. Raggiunta questa fase dell’esperienza ipnotica, inizia il lavoro terapeutico.
L’ipnosi è in grado di generare esperienze piacevoli?
Durante lo stato ipnotico le persone sperimentano uno stato di benessere psicofisico, determinato dal rilascio di sostanze chimiche, tra le quali le catecolamine.
Questo effetto benefico non sorge in modo spontaneo, ma è il risultato del lavoro terapeutico svolto durante la trance.
Suggestioni post-ipnotiche possono prolungarne la durata anche ben oltre la seduta.
L’ipnosi può essere pericolosa per la salute?
Assolutamente no, a condizione che il lavoro terapeutico sia condotto da un clinico specializzato in ipnosi. La sola condizione di trance ipnotica non produce nessun effetto nel paziente. Ciò che determina cambiamenti profondi e duraturi nella struttura psichica della persona è invece il processo messo in atto durante lo stato ipnotico. È dunque importante affidarsi ad un ipnoterapeuta, l’unico in grado di indirizzare il paziente verso la forma di trattamento più adeguata ai suoi bisogni e alle sue esigenze.
Cosa guarisce l’ipnosi?
Numerosi disturbi: fobie, dipendenze di ogni tipo, depressione, disturbi psicosomatici, fibromialgia, disturbi dell’apparato gastroenterico, disturbi della sfera sessuale, disturbi d’ansia, attacchi di panico.
È inoltre un trattamento particolarmente indicato per la gestione degli stati emozionali, per superare fasi di stallo, ed anche per migliorare le performances sportive.
