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Cos’è l’EMDR?

L’EMDR (dall’inglese Eye Movement Desensitization and Reprocessing, ovvero desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari) è un trattamento terapeutico ideato e strutturato nel 1987 dalla psicologa Francine Shapiro.
Tale tipo di intervento è finalizzato a rielaborare eventi di natura traumatica alla cui base si strutturano le manifestazione sintomatologiche e psicopatologiche delle persone che ne sono affette.

L’efficacia terapeutica dell’applicazione e l’utilizzo dell’EMDR è confermato e comprovato sia dalla pratica clinica sia da ben 57 studi randomizzati e pubblicati presso le riviste medico-scientifiche più importanti nello scenario medico-psichiatrico mondiale.
Per tale motivo, l’EMDR è considerato un metodo evidence based, ovvero confermato e comprovato da numerosi studi scientifici di settore (Ehlers 2010; Suzuki 2004).


Come agisce l’EMDR?

L’EMDR agisce rielaborando i ricordi e le memorie traumatiche con l’utilizzo di stimolazioni bilaterali che avvengono attraverso movimenti oculari alternati oppure altre forme di stimolazione bilaterale.
Mediante questo processo, le informazioni disfunzionali collegate all’evento patogeno, immagazzinate nelle nostre reti associative mnestiche, vengono più facilmente elaborate portando alla risoluzione degli aspetti emotivi, fisici, emotivi e comportamentali ricollegati agli eventi patogeni.
In tal modo, l’esperienza traumatica, sarà inserita al’interno di uno schema emozionale e cognitivo più adattivo e funzionale.


Come si verifica il processo di rielaborazione di un evento traumatico?

Il processo di rielaborazione e riprocessamento avviene in maniera naturale e spontanea. Al paziente è chiesto di concentrasi sull’immagine più rappresentativa dell’evento traumatico, sulla sua cognizone negativa e sul disagio emotivo generato.
Attraverso le stimolazioni oculari bilaterali durante della procedura si riduce complessivamente l’intensità emotiva del ricordo.
In tal modo, il paziente sarà in grado in maniera spontanea e naturale di avere accesso ad insight cognitivi ed emotivi di natura correttiva, facendo anche collegamenti apparentemente distanti dallo stimolo disfunzionale di partenza.

La terapia EMDR riattiva le catene associative mnestiche producendo collegamenti con i ricordi che sono associati agli elementi sensoriali, cognitivi ed emotivi del trauma.


Su quale base teorica si basa l’EMDR?

L’EMDR si basa sul modello adattivo di elaborazione dell’informazione (Adaptive Information Reprocessing), secondo il quale il cervello umano possiederebbe un sistema fisiologico innato di elaborazione dell’informazione in grado di fornire soluzioni ed elaborazioni adattive degli eventi vissuti.
Quando avviene un evento di natura traumatica, tale sistema di elaborazione si bloccherebbe.
In tal modo l’episodio patogeno si congela all’interno di una specifica rete neurale, ripresentandosi costantemente, in seguito all’esposizione di uno stimolo attivante, nella stessa maniera attraverso la quale l’episodio è stato vissuto emotivamente per la prima volta dalla persona.
Le stimolazioni bilaterali oculari, attraverso le connessioni cerebrali con diverse aree cerebrali, quali l’amigdala e l’ippocampo, riattiverebbe il meccanismo dell’AIP, rimasto bloccato dall’evento traumatico.

L’EMDR è una procedura terapeutica a se stante?

Assolutamente no.
L’EMDR ha il vantaggio di poter essere integrata in maniera trasversale in ogni forma di terapia psicologica, indipendentemente dal modello teorico di riferimento.


Su quali aree o disturbi psicologici e psicopatologici agisce l’EMDR?

Gli ambiti di applicazione dell’EMDR sono vari e numerosi.
Inizialmente tale procedura terapeutica venne utilizzata principalmente il disturbo post-traumatico da stress (PSTD).
In seguito, l’efficacia clinica della sua applicazione ha reso l’EMDR ampiamente utilizzata nei seguenti disturbi:

  • Disturbi dell’umore ed elaborazione del lutto;
  • Disturbi d’ansia;
  • Fobie specifiche;
  • Disturbi ossessivo compulsivi;
  • Disturbi sessuali;
  • Disturbi psicosomatici;
  • Disturbi di personalità, principalmente il disturbo borderline di personalità;
  • Disturbi del comportamento alimentare;
  • Trattamento del dolore cronico;
  • Trattamento delle dipendenze.


Quali organismi internazionali attestano l’efficacia dell’EMDR?

L’EMDR è ufficialmente riconosciuto dai seguenti organismi internazionali: American Psychological Association, American Psichiatry Association, Istrael Nazional Council, Dipartimento della Difesa statunitense, Ministero italiano della Sanità, Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

 

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