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I disturbi gastrointestinali figurano tra le patologie più comuni e per le quali si ricorre più di frequente a medici di base e/o a medici specialisti.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha stimato che tali disordini affliggono circa un terzo della popolazione mondiale con un aumento esponenziale di casi nei paesi occidentali.

Le principali patologie a carico dell’apparato gastroenterico comprendono:

  • Sindrome da colon irritabile
  • Stipsi funzionale
  • Encopresi
  • Gonfiore addominale
  • Dispepsia funzionale
  • Colite ulcerosa
  • Morbo di Crohn

Si tratta di “disturbi funzionali”, ossia di disturbi che incidono sulle funzioni fisiologiche del sistema gastroenterico. Diverse sono le cause che ne determinano l’insorgere e l’evoluzione: in primo luogo gli stili di vita sregolati, la cattiva alimentazione e gli stressors ambientali.

Come già intuito da Freud, tra le aree cerebrali preposte all’elaborazione delle emozioni, il sistema ormonale e il sistema gastrointestinale esistono delle connessioni neuroanatomiche e funzionali. Non a caso, l’intestino è spesso definito un secondo cervello. In considerazione di questa specificità, un protocollo terapeutico multidisciplinare, che coniughi farmacoterapia e psicoterapia, rappresenta la strategia vincente per risolvere questo tipo di patologie.

Nel corso degli ultimi decenni diverse ricerche hanno dimostrato l’efficacia dell’ipnosi clinica per il trattamento dei problemi gastrointestinali. Gli studi pionieristici condotti negli anni 1980 dal professor Peter Whorwell presso l’University Hospital di South Manchester hanno documentato gli effetti benefici dell’induzione ipnotica su pazienti affetti dalla sindrome del colon irritabile (P. J. Whorwell, A. Prior, E. B. Faragher, “Controlled Trial of Hypnotherapy in the Treatment of Severe Refractory Irritable Bowel Syndrome”, in The Lancet 2, 1984, p. 1232-1234). Rispetto ai pazienti sottoposti a psicoterapia cognitivo-comportamentale, quelli trattati con l’ipnoterapia mostravano un miglioramento globale di tutti i sintomi intestinali, oltre a una significativa ripresa del tono umorale. Inoltre il follow-up svolto a distanza di tre mesi ha evidenziato il mantenimento dei risultati ottenuti.

Ricerche più recenti hanno confermato l’efficacia terapeutica dell’ipnosi anche per altre patologie a carico dell’apparato gastrointestinale, come la sindrome da reflusso gastroesofageo, la colite ulcerosa, il morbo di Crohn ed episodi di gonfiore addominale (International Journal of Clinical and Experimental Hypnosis 54, 2006).

L’ipnosi quindi agisce su più aspetti e livelli:

  • a livello funzionale e sintomatologico: l’ipnosi contribuisce alla riduzione dei sintomi specifici della patologia in atto;
  • a livello psicologico: l’ipnosi agisce sulle cause profonde della patologia e riduce gli stressors emozionali ed ambientali.
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